Amarcord

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Sera tarda. Papà e io sulla bicicletta, lui in sella, io sulla sedia piccola tra il manubrio e il suo fiato, i nostri occhi sulla strada. Era una sedia nera con i ganci bianchi. La bicicletta no, era rossa, ai miei occhi altissima. Tra le mie mani di bimba due lunghi pezzi di carta crespa che si univano formando un grosso nodo, uno giallo, l’altro rosso, s’intrecciavano tra loro come le emozioni ai cuori di chi c’era. Emozioni forti, accese come quei colori che da allora ho appreso appartenere anche a me. Erano ovunque, sulle strade, sulle auto, sui muri delle case. Col mio braccio teso verso la strada e i due pezzi di carta crespa stretti tra le dita, papà e il vento facevano il resto: uno pedalava, l’altro disegnava una specie di striscione giallo-rosso che orizzontale correva con noi disegnando molto più di una specie di bandiera. «Corri papà, corri!». E il mio sorriso ci seguiva. Era il 16 giugno del 1985. Il Lecce entrava per la prima volta in serie A. Poco fa ho rivisto per caso un video di allora. I ricordi sanno sempre come trovarti. E con loro, l’amore che resta.

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